venerdì 30 giugno 2017

poesia...Bambini in guerra


Virgulto
di una rinsecchita
madre,
scura di pelle,
ella stessa figlia
di amara terra
ove la prima
parola che si apprende è
guerra.
La sensazione più forte
affonda tra la fame e la morte
Era Maggio,
falsi amici
entrarono
nel misero villaggio
il pollone fu rapito
a quella mamma
remissiva alla violenza
svuotata di coraggio,
per farne un bambino-soldato.
In mano gli misero un’arma,
come giocattolino
I suoi piccoli piedi
veloci andavano ,
agnello al macello
sui campi minati,
per aprir la strada
all’esercito dei malnati.
Imbracciato ,
per gioco il fucile,
il sangue che scorreva
lo caricava di soddisfazione
Gli avevano insegnato
ad odiare
nell’età del giocare.
Imbottito di cocaina
tendeva agguati,
a raffica sparava
sulla sua stessa razza.
Un ghigno sull’imberbe viso,
deformato da un demotivato odio
il suo infantile sorriso
Frantumato,
balzò per aria,
preso
da una mina farfalla
fulminato
in un giorno di Maggio
fiore immolato
sull'altare vile
d'altrui coraggio,
l’aveva colta per giocare,
il bambino-soldato
sparito,
polvere senza traccia
ignaro
per chi o che cosa
facesse la guerra,
sfortunato pollone

di amara Terra





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