I Makua di Kavà in Mozambico


Il popolo Makua vive al nord del Mozambico nelle province del Capo Delgado,Niassa, Nampula, Zambesia.
E' il gruppo etnico più numeroso del paese.
Si incontrano Makua nel resto del Mozambico, nella Tanzania e nel Malawi a causa dell'emigrazione.

.

La leggenda che afferma dove nascono i Makua

Secondo le leggenda i Makua sono nati nel monte Namuli nella provincia dello Zambesia.
Nella notte dei tempi Dio fece il primo uomo nella caverna più alta del monte Namuli. Dopo la creazione l'uomo, tutto solo, contemplava l'estensione della pianura e la vegetazione rigogliosa che lo circondava.
Un giorno pensò di esplorare la grande pianura ma, scendendo a valle, inciampò e cadde a terra ferito e senza i sensi.
Svegliatosi dal grande sonno vide il suo sangue mescolato con l'acqua di un torrente. Incuriosito volle vedere dove arrivava il suo sangue e, mentre camminava, gli appariva sempre più chiara e bella la figura di una donna.
Affascinato da questo nuovo essere mai visto ma simile a se, decise di viverci insieme.
Dall'unione dei due nacquero altre persone fino a diventare il nuovo popolo  Makua.
L'espressione " Miyo kakuma o Namuli- io vengo da Namuli, racchiude tutto il significato dell'identità personale e sociale del popolo. Equivale a dire:io sono qualcuno, so da dove provengo, conosco la mia origine e so dove vado, io possiedo una vita ed un fine.

 

La parrocchia di Kavà è una missione della Diocesi di Nacala 
nella provincia di Nampula al nord del Mozambico. Ha un territorio di 2000kmq, una popolazione di circa 130.000 abitanti e 50 villaggi. Si affaccia sull'Oceano Indiano per 15 km ed il restante territorio è occupato dalla foresta tropicale che unisce la maggior parte dei villaggi.
La baia di Memba ospita Memba, capoluogo dell'omonimo distretto. Nel tempo coloniale Memba era una cittadina attrezzata di energia elettrica prodotta da un generatore delle poste dove arrivava la corrispondenza, alcune volte al mese, di una rete idrica alimentata da una pompa che attingeva l'acqua da un pozzo scavato nel fiume Mekupuri e di un grande ed attrezzato ospedale.
La via principale era a doppia corsia abbellita con grandi alberi. Poco distante dall'abitazione dell'amministratore e al centro dell'abitato c'era una grande piazza che racchiudeva il mercato cittadino, le poste, le pompe di rifornimento di benzina, una grande fontana a monumento, un ristorante e, non potevano mancare gli spazi propri per il ritrovo e il .passeggio della gioventù.
Le case coloniali erano in blocchi di terra o di legno intonacato con terra ed il tetto sempre di paglia. Il popolo poteva costruire alla rinfusa, dove voleva, senza alcuna autorizzazione. Le date più antiche che si leggono, nelle costruzioni pubbliche, sono del 1954; prima esistevano solo capanne della popolazione senza alcuna pretesa. Gli abitanti ricordano che, prima della guerra, la vita nel capoluogo era serena, con un ospedale che funzionava, le strade percorribili e si pensava già ad un ponte che avrebbe collegato Memba con l'altra sponda del Mekupuri e, alcuni km più in là, un altro ponte avrebbe attraversato il rio Mwentage, unendo il capoluogo con la zona di  Masua e Lurio.
Di questi ponti, ora, non esiste neppure l'idea, lasciando in completo isolamento e abbandono le popolazioni oltre il fiume.
Ora è tutto solo un cumulo di rovine che attende una ricostruzione  parte delle organizzazioni internazionali.
Queste arrivano animate di buona intenzioni ma subito devono desistere a causa degli amministratori locali che pretendono per  sè ciò che.era destinato al progetto.
...

quel che resta dell'ospedale....


Nessun commento: